
Domanda all’industria -5,
prescription 7%, peggiore del previsto. Dollaro ai massimi di 4 anni.
Petrolio ai minimi pluriennali, sotto $90 (-15% nel 2014). Tokyo +1,16%. Malgrado un nuovo segnale di rallentamento della locomotiva tedesca, la seduta prosegue positiva per le Borse europee, che dovrebbero estendere i guadagni visti venerdì. Il listino milanese Ftse MIB fa segnare un progresso dello 0,71% a 20.343,47 punti al momento. Lo spread tra Btp e Bund decennali scende in area 136 punti base.Sul versante macro ancora cattive notizie dalla Germania. Gli ordini all’industria in Germania sono calati molto più delle attese in agosto, in flessione del 5,7% rispetto al mese precedente, dopo il +4,9% di luglio. Il dato è superiore al calo del 2,5% atteso in media dagli analisti. La domanda dall’Eurozona è calata del 5,7% e quella da altri Paesi del 9,9%.La settimana scorsa sui mercati si è chiusa su una nota positiva, grazie ai dati relativi al lavoro Usa. Tasso di disoccupazione e crescita di posti di lavoro si sono rivelati migliori del previsto, scatendando un rally delll’azionario globale.Grazie ai numeri, i mercati azionari asiatici rimbalzano interrompendo una serie di sei sedute consecutive in ribasso. Allo stesso tempo, tuttavia, la forza del dollaro Usa rischia di compromettere gli utili aziendali americani, riducendo la domanda internazionale e aumentando i costi degli affari oltre oceano.a Borsa di Hong Kong avanza mentre i manifestanti della rivoluzione degli ombrelli, pur restando in strada a protestare, hanno avviato le prime trattative con il governo. L’indice MSCI della regione Asia Pacifico guadagna lo 0,6%, mentre il mercato giapponese fa un bel balzo di oltre un punto percentuale, ancora favorito dal calo dello yen che il 3 ottobre ha subito le perdite più gravi dell’anno. L’indice Hang Seng fa +0,5. La Borsa thailandese accusa uno scivolone come non accadeva da sei mesi. La Borsa di Tokyo chiude in progresso, con il Nikkei che fa +1,16%. Sul valutario dollaro nei pressi dei massimi di 4 anni. Il biglietto verde si attesta a 109,61 nei confronti dello yen. Tra le materie prime si segnala la discesa dell’oro (-0,7%) ai minimi del 2014. Si indeboliscono anche i prezzi di platino e palladio (almeno -1%). Il petrolio scende ancora, accusando un calo a 89,69 dollari al barile. Si tratta di minimi pluriennali con i futures che hanno ceduto il 15% da inizio anno.