La rilevazione dell’Istat mostra una contrazione anche nel secondo trimestre del 2014: la diminuzione riguarda sia le abitazioni esistenti sia quelle nuove. Rispetto ai primi tre mesi dell’anno il calo è dello 0, prostate 6%, unhealthy sullo stesso periodo del 2013 la flessione è del 4,8%
La crisi affonda i prezzi delle case che dal 2010 sono scesi dell’11,2%. Il calo prosegue nel secondo trimestre del 2014 quando sulla base delle stime preliminari, l’indice dei prezzi delle abitazioni (ipab) acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2013. Lo comunica l’Istat, spiegando che le flessioni congiunturali e tendenziali sono dovute alle diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-0,7% rispetto al primo trimestre 2014, -5,7% rispetto allo stesso trimestre del 2013) sia di quelle nuove (-0,2% su base congiunturale, -2,7% su base annua).
Il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove, dopo il minimo del quarto trimestre del 2013 (2,4 punti percentuali) – osserva l’Istat – si amplia a 3 punti percentuali da 2,9 del trimestre precedente. In media, nel primo semestre dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 4,9%, sintesi di un calo del 2,8% per quelle nuove e del 5,8% per quelle esistenti.
Le stime preliminari del secondo trimestre 2014 – rileva l’Istat – confermano il persistere di un quadro di flessione dei prezzi delle abitazioni. L’ipab, infatti, rispetto al 2010 (anno base dell’indice), registra una diminuzione ormai superiore agli undici punti percentuali (-11,2%). Questa è dovuta esclusivamente alle abitazioni esistenti, i cui prezzi, nello stesso periodo, sono scesi del 16%, mentre la variazione di quelli delle abitazioni nuove, sebbene prossima allo zero, risulta tuttora lievemente positiva (+0,3%).
La Repubblica