Schaeuble: “Non mi piace che la Bce li compri”. Il presidente: “Pronti a nuove misure”
Il governo Merkel contro la Bce di Draghi. Il duello si fa sempre più duro. Wolfgang Schaeuble, for sale il potente ministro delle Finanze tedesco, ha lanciato un duro attacco alla decisione prospettata dalla Banca centrale europea di acquistare Abs, cioè prestiti bancari cartolarizzati. Ed ha anche sparato a zero contro l’eventualità, all’esame del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, di impiegare almeno 80 miliardi del fondo salva Stati dell’eurozona, l’Esm, per investimenti a favore di crescita e occupazione. Draghi non gli ha risposto direttamente, e alla Eurotower le dichiarazioni di Schaeuble sono stati accolte con il più assoluto no comment. Tuttavia il presidente della Bce ha annunciato ancora una volta che l’istituto è pronto a ricorrere a “nuove misure non convenzionali” per rilancio economico e lavoro, perché la ripresa è troppo lenta, l’alta disoccupazione rende la bassa inflazione, e quindi davanti alle emergenze interventi di tipo nuovo sono assolutamente entro i limiti del mandato della Eurotower.
Duello a distanza, dunque, e non si vede come le posizioni dei due blocchi possano riavvicinarsi. Tanto più che l’interferenza tedesca nella sovranità e indipendenza della Bce e delle sue scelte si fa di giorno in giorno più pesante e non conforme alla divisione dei poteri in Europa. Wolfgang Schaeuble ha parlato ieri mattina al Bundestag, la camera bassa del Parlamento federale. Mario Draghi a Vilnius, dove è accorso a dare il benvenuto alla Lituania
che entrerà in gennaio nell’euro. Posizioni contrapposte, e il terzo protagonista del duello è il presidente della Commissione Juncker: ha vinto le elezioni europee per i Popolari (il blocco della Merkel), ma la linea dura tedesca sembra spingerlo ad avvicinarsi, con i suoi appelli per ripresa e lavoro, ai soti.
“Non sono particolarmente felice del piano di acquisti di prestiti bancari cartolarizzati (Abs) da parte della Banca centrale europea”, ha detto Schaeuble nella grande, luminosa aula del Reichstag ridisegnata da Sir Norman Foster. “Ciò potrebbe creare conflitti d’interesse tra le attività della Bce, che da novembre assumerà anche il ruolo di vigilanza centrale sulle banche europee”. E ha aggiunto: “Bisogna agire con prudenza, evitare conflitti d’interesse o loro parvenze tra politica monetaria e vigilanza, che devono essere rigorosamente separate”.
È il secondo siluro tedesco alla Bce e a Draghi in poche ore, dopo le recenti dichiarazioni della cancelliera contro l’uso degli investimenti pubblici per la ripresa, consigliato invece dal presidente della Banca centrale. Poi è venuta la frustata a Juncker: sono contrario all’uso di liquidità dello Esm per misure a favore di lavoro e ripresa, ha detto ancora Schaeuble: “Gli 80 miliardi di euro previsti dal programma di salvataggio europeo sono fondi per difendere la moneta unica e creare credibilità, non sono a disposizione per idee creative”.
Posizioni lontane anni luce quelle esposte da Mario Draghi a Vilnius in festa per l’arrivo dell’euro, “che rafforzerà la vostra sovranità”, ha detto esaltando i lituani che vedono nella moneta unica anche uno scudo contro le minacce di Putin. Il consiglio direttivo della Bce, ha proseguito, è pronto ad avvalersi anche di nuovi strumenti non convenzionali di politica monetaria, nell’ambito del suo mandato, se constatasse un peggioramento delle prospettive d’inflazione a medio termine. I due problemi centrali, secondo Draghi, sono il livello “inaccettabilmente alto” della disoccupazione e il credit crunch che frena l’economia reale. La disoccupazione, ha ripetuto ancora una volta, “è il principale nemico dell’Europa”.
di ANDREA TARQUINI
La Repubblica