LA PROMOSSA SPOSA • MICHELA MACALLI
Macché gatta morta.
Sono una lunatica
L’ultima Lucia Mondella del teleschermo ha stuzzicato il pubblico di Raiuno con i suoi sguardi ammiccanti a don Rodrigo e on un inaspettato nudo integrale. Ma chi è davvero questa diciannovenne bergamasca rivelazione della Tv? Siamo andati a chiederglielo. Ne è uscito il ritratto di un’acqua cheta che subisce il fascino del potere maschile. Quanto poi allo spogliarello rivela che…
di Cesare Lanza
Michela Macalli, store 19 anni, segno astrologico bilancia, di Treviglio, rivelazione come Lucia nell’ultima edizione televisiva tratta da “I promessi sposi”. Innocente, educata, in apparenza timida, simbolo di un sottile, allusivo erotismo.
Michela, diciamolo subito: lei, con evidenza, è una straordinaria acqua cheta.
“L’espressione non mi piace, non del tutto. Ma posso riconoscermi un po’…”
Acqua cheta, acqua e sapone… Gattamorta? Con un erotismo coinvolgente che si intravede nell’apparente semplicità. Pericolosissimo. In Toscana dicono: l’acqua cheta rovina i ponti.
“Addirittura. Io non so come mi veda la gente. Credo però di sapere come sono io…”
Mi dica: sono senilmente curioso. Stringi stringi, non saremo di fronte all’irruzione di una nuova, irresistibile velina?
“No, no: per carità. La televisione non mi interessa. Mai pensato di diventare show-girl o conduttrice. La verità è più semplice: sto riflettendo. Non sono affatto certa che il mio futuro sia nel mondo dello spettacolo. Anche se, lo ammetto, l’esperienza come Lucia mi è piaciuta. Molto.”
Qual è il problema?
“Ho fatto il provino per gioco. Per divertimento, insieme con le mie compagne del liceo
artistico. Alla regista, Francesca Archibugi, sono piaciuta. E il fatto di essere stata scelta mi ha lusingato…”
Perché Archibugi ha scelto lei?
“Non so. Per la semplicità, credo. Comunque, Francesca voleva ingaggiare una
debuttante.”
Acqua cheta, lei dice e non dice… Con tanti puntini sospensivi.
“Dico ciò che sento. Mi ha fatto piacere lavorare con persone interessanti come l’Archibugi, Stefania Sandrelli, Paolo Villaggio, Laura Morante… E mi è piaciuto recitare e avere successo. Perché no? Sono stati tre bei mesi, da marzo a giugno. Ma nella vita esistono altre cose importanti.”
La maggior parte delle ragazze, dopo questo primo boom, sarebbe già lì,
scatenate, a fantasticare e diveggiare…”
“ Immagino. Sarà. Io non sono così…”
Lei ha un agente?
“No. Non è importante, fino a quando non avrò ben riflettuto…”
Qual è il punto cruciale?
“ Scegliere. Se farò ancora l’attrice, dovrò attrezzarmi con serietà. Scuola di recitazione, innanzitutto. E poi musica, che è già una delle mie passioni. E il canto. Ballare, no: sono negata.”
Diversamente?…
“ Nella mia vita c’è la musica. E, soprattutto, la passione per la storia dell’arte… vista anche per la tutela dei patrimoni artistici. Mi piacerebbe un incarico giuridico.”
Lei è figlia unica, se non sbaglio. E cosa dice la famiglia della ragazza acqua e sapone?
“I miei genitori sono felici. Mi lasciano libera naturalmente, ma sento che in cuor loro a loro piacerebbe se facessi l’attrice…”
E poi c’è un fidanzato. Geloso?
“Non per questa scelta. Anzi, anche Roberto piacerebbe che io proseguissi…”
Cosa fa, lui?
“Ci siamo conosciuti per la musica. Siamo nella stessa banda del paese, io suono il flauto e lui il sax. Stiamo insieme da tre anni.”
Insomma, la più indecisa è lei.
“Sono svolte importanti, nella vita. La tentazione è forte, però…”
Parliamo di Renzo e Lucia. Di questo don Rodrigo fascinoso, diverso dalle
tradizionali rappresentazioni, innamorato e dominato dal desiderio e dalla passione…
“Sì?”
Nella vita un’acqua cheta come lei potrebbe innamorarsi di un don Rodrigo e concedersi a lui?
“Nella fiction la tentazione di Lucia c’è, evidente. Don Rodrigo quasi riesce a conquistarla. E anche per me, nella vita, non nego… la tentazione potrebbe esserci.”
Perché?
“E’ normale. Per Lucia, di fronte a uno bello come Stefano Dionisi, così come per me e
per qualsiasi ragazza… E’ l’attrazione del potere, molto interessante in un uomo. Il fascino c’è: il potere è seduttivo. Però…”
Però! Dire e non dire… Rieccola, l’acqua cheta.
“Però il potere, almeno per me, rappresenta un’attrazione momentanea. Un attimo di tentazione. Il mio uomo ideale è una persona semplice, come me. Quindi, Renzo.”
Quindi, il fidanzato Roberto.
“Sì…”
Nel film c’è una scena molto scabrosa. Quando Lucia si spoglia interamente e per
la prima volta vede il suo corpo in uno specchio.
“C’era una controfigura, al mio posto…”
Lo so, lo so. Ma perché non si è spogliata lei?
“Sono pudica. Ma non si trattava solo di pudore. Non sono abituata a spogliarmi facilmente nella vita. E non è necessario spogliarsi, anche come attrice. Certo ognuno è libero di fare ciò che vuole. Per me, sarebbe stato imbarazzante.”
La produzione ha fatto pressioni?
“No. Ci siamo trovati d’accordo subito. Nelle riprese gli occhi e il viso erano miei, il
corpo invece di un’altra ragazza…”
E non le provocava fastidio, questo? Neanche un pizzico di gelosia?
“Direi di no. La ragazza era una brava attrice. E tutto è avvenuto in modo semplice.”
E’ stato un momento erotico?
“Un pochino, sì. C’era un po’ di tensione. Appena appena.”
Non ha pensato, dopo aver assistito, che avrebbe potuto spogliarsi lei?
“Un pensierino l’ho fatto. Ma meglio così.”
Acqua cheta… Semplicità… Acqua e sapone… Valori importanti. Ma non c’è anche un sapore dolciastro, in tutto questo?
“Sì. Penso che il mio carattere sia più complesso.”
Si considera una ragazza sensuale, conquistatrice?
“Non debbo dirlo io.”
La gattamorta indifferente che d’improvviso acchiappa la preda?…
“Non credo.”
Si può fare sesso senza amore?
“Si può. Ma il sesso senza amore non è importante, si può stare senza.”
L’acqua cheta si riscalda facilmente?
“Sono tranquilla. Un po’ lunatica, forse: a periodi. Coccolosa, espansiva. Ma senza
esagerare.”
Cos’è, importante?
“ Un progetto chiaro per il futuro. E avere rapporti stabili.”
La fedeltà è importante?
“ E’ fondamentale.”
Cosa vuol dire? Una trasgressione non si può perdonare?
“No! E comunque, per farsi perdonare, bisogna avere almeno il coraggio di dirlo.”
Sette Corriere della Sera 1-2004