FAMIGLIE DI SUCCESSO IL GIOVANE MATTIA E PAPA’ VITTORIO
COSI UGUALI, COSI DIVERSI: IL MONDO VISTO DAI FELTRI
I POLITICI, LA TELEVISIONE, I COLLEGHI,LA GUERRA. PADRE E FIGLIO, ENTRAMBI PENNE ILLUSTRI, DICONO LA LORO SU TUTTO. E CONFERMANO LA LORO FAMA DI INGUARIBILI IRRIVERENTI’
Intervista di Cesare Lanza su “Panorama”
Nel mondo giornalistico da un po’ di tempo si è acceso un curioso interesse per “i Feltri”. Un cognome reso famoso da Vittorio, direttore dell’Europeo, dell’Indipendente, del Giornale e ora di Libero, autore di campagne giornalistiche iper polemiche e devastanti. Ma ecco che alla ribalta si impone un altro Feltri, Mattia, già apprezzato per alcuni formidabili reportage sul Foglio. Prima riceve il lusinghiero incarico di scrivere la prima lettera nella mitica corrispondenza di giornalisti e lettori con l’Elefantino (pseudonimo del direttore, Giuliano Ferrara), pubblicata in ultima pagina. Poi scatena una polemica con
un aspro e crudo rapporto sul comportamento – giudicato molto scadente – dei giornalisti della carta stampata nei giorni della guerra: c’è chi (un nome per tutti, Augusto Minzolini)
replica con offesa indignazione, c’è chi (forse anche per velenoso dispetto verso Vittorio)
giura che il figlio sta superando il padre.
Come sono i due Feltri, visti da vicino? Vittorio ha 58 anni, Mattia 32, tutti e due sono nati a Bergamo, segno astrologico cancro (il padre è nato il 23 giugno, il figlio il 25). Panorama ha rivolto a tutti e due una serie di domande uguali. Ecco le risposte, messe a confronto.
Il suo servizio giornalistico più importante?
Vittorio: Tangentopoli
Mattia: L’inchiesta su Pacciani.
Il suo direttore che ha apprezzato di più?
V.: Nino Nutrizio.
M.: Giuliano Ferrara.
Il giornalista di riferimento?
V.: Indro Montanelli.
M.: Truman Capote.
Un giornalista che detesta?
V.: Riccardo Barenghi.
M.: Curzio Maltese.
La giornalista che apprezza di più?
V.: Oriana Fallaci.
M.: Gaia Piccardi.
Una giornalista che detesta?
V.: Barbara Spinelli.
M.: Lilli Gruber.
Il giornalista più promettente?
V.: Massimo Gramellini.
M.: Filippo Facci.
Un talento sprecato?
V.: Michele Serra.
M.: Gabriele Romagnoli.
Un giornalista sopravvalutato?
V.: Non saprei.
M.: Beppe Severgnini.
Il vizio più diffuso nel giornalismo di oggi?
V.: Il pressapochismo, il conformismo.
M.: Scriversi addosso.
Un merito del giornalismo di oggi?
V.: La curiosità.
M.: Meno intellettualismo.
Il primo giornale che legge al mattino?
V.: Il Corriere della Sera.
M.: Il Corriere della Sera.
Un giornale che a volte dimentica di leggere?
V.: Il Manifesto.
M.: Il Giorno.
Il programma tivu preferito?
V.: Il fatto e Porta a Porta.
M.: Le iene.
Il giornalismo tivu preferiti?
V.: Enzo Biagi e Bruno Vespa.
M.: Gli speciali Rai senza anchor man.
Nell’intrattenimento?
V.: Maurizio Costanzo.
M.: Fiorello.
Un programma tivu intelligente?
V.: Sfide.
M.: Sfide.
Un comico che la diverte?
V.: Nessuno.
M.: Ho amato Troisi.
Un presidente per la Rai?
V.: Roversi Monaco.
M.: Paolo Mieli.
Il film?
V.: Anonimo veneziano.
M.: La grande guerra.
Uno scrittore italiano?
V.: La coscienza di Zeno, di Italo Svevo.
M.: Se non ora, quando? di Primo Levi.
Uno scrittore straniero?
V.: Stendhal.
M.: Morte a credito, di Celine.
Un suo difetto?
V.: Rifare sempre gli stessi errori.
M.: La pigrizia.
Una qualità?
V. La pervicacia.
M.: La lealtà.
Qualcosa che non sopporta in un uomo?
V.: Che mi assomigli.
M.: La prepotenza.
Qualcosa che non sopporta in una donna?
V.: Gli eccessi di civetteria.
M.: Un sacco di moine e poi non la dà.
La prima cosa che guarda in una donna?
V.: La bocca.
M.: Il collo e le scarpe.
L’uomo politico italiano che ha apprezzato di più in assoluto?
V.: Luigi Einaudi.
M.: Bettino Craxi.
E di oggi?
V.: Francesco Cossiga.
M.: Silvio Berlusconi.
Il più deleterio in assoluto?
V.: Giulio Andreotti.
M.: Fausto Bertinotti.
Il più pericoloso, oggi?
V.: Agnoletto.
M.: Nessuno.
Il più fastidioso?
V.: Angius.
M.: Castagnetti.
Un aggettivo per Ciampi?
V.: Sopravvalutato.
M.: Vago.
Berlusconi?
V.: Decisivo.
M.: Incontentabile.
Fini?
V.: Ficcante.
M.: Vano.
Bossi?
V.: Goliardico.
M.: Inutile.
Casini?
V.: Affettato.
M.: Simpatico.
Pera?
V.: Solenne.
M.: Intelligente.
Ruggiero?
V.: Doppio.
M.: Ambiguo.
Martino?
V.: Serioso.
M.: Incazzoso.
Letizia Moratti?
V.: Affidabile.
M.: Affidabile.
Gianni Letta?
V.: Ciambellano.
M.: Indispensabile.
I direttori di giornali: Ferruccio de Bortoli, del Corriere?
V.: Accomodante.
M.: Intelligente continuità.
Ezio Mauro, di Repubblica?
V.: Neutro.
M.: Adatto al ruolo.
Marcello Sorgi, de La Stampa?
V.: Un paggio.
M.: Presente.
Paolo Graldi, del Messaggero?
V.: Un amico.
M.: Stupefacente.
Maurizio Belpietro, del Giornale?
V.: Un tenente colonnello.
M.: Assente.
Giuliano Ferrara, del Foglio?
V.: Onnivoro.
M.: Stimolante.
Un giornalista che non la pensa come lei, ma apprezzabile?
V.: Vittorio Zucconi e Giampaolo Pansa.
M.: Michele Serra.
Mattia Feltri?
V.: Sorprendente.
Vittorio Feltri?
M.: Una passione.
Cosa non farebbe mai a una donna?
V.: Violenza.
M.: Maltrattamenti.
Cosa vorrebbe che una donna non facesse mai a lei?
V.: Che mi annoiasse.
M.: Che mi rifiutasse.
Cosa fa funzionare un rapporto tra uomo e donna?
V.: L’identità di vedute.
M.: Il dialogo.
La noia più grande?
V.: La mondanità.
M.: Il dialogo con le donne.
La cosa che la diverte sempre?
V.: Andare a cavallo.
M.: La musica.
Il mondo di oggi è peggiore di quello di ieri?
V.: No.
M.: No.
La guerra è stata enfatizzata?
V.: Non si è vista, non c’è stata.
M.: Sì.
Pessimista o ottimista?
V.: Pessimista.
M.: Pessimista.
Un giudizio su Bush?
V.: Adeguato.
M.: Ottimo.
I terroristi?
V.: Ucciderli.
M.: Il peggio.
L’atteggiamento italiano verso la guerra?
V.: Parola d’ordine: forse.
M.: Pavido.
2-11-01