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La Commissione europea approva ufficialmente le nozze tra Ita Airways e Lufthansa. Dopo oltre sette mesi di trattative e confronti serrati tra le parti, liti, passi avanti e brusche frenate e progressi, l’Antitrust Ue dà il via libera all’ingresso del colosso tedesco dei cieli nel vettore tricolore, oggi di proprietà del ministero dell’Economia. A confermarlo in una nota è proprio Bruxelles, un giorno in anticipo rispetto alla data della decisione fissata per il 4 luglio.
Le conseguenze nei cieli
L’operazione industriale italo-tedesca secondo gli addetti ai lavori è destinata a spostare gli equilibri nei cieli europei. Ed è anche per questo che la Commissione europea ha voluto approfondire nel dettaglio ogni aspetto e ogni ricaduta di questo matrimonio. Non solo per tutelare il cittadino-consumatore, ma anche per meglio affrontare in tribunale gli eventuali ricorsi dei vettori rivali, a partire dalle low cost.
I voli brevi e Linate
L’ok all’unione è condizionato al rispetto ai alcune condizioni. Condizioni peraltro proposte proprio da Mef e Lufthansa per ottenere il via libera europeo. Italiani e tedeschi dovranno cedere 15-17 coppie di slot (diritti di decollo e atterraggio) all’aeroporto di Milano Linate, pari a 30-34 voli al giorno in entrambe le direzioni. Dovranno inoltre perfezionare l’accordo con un’altra compagnia che farà concorrenza per almeno tre anni sulle rotte intra-europee dove Ita e Lufthansa sarebbero monopoliste (la candidata principale è easyJet), consentendole di aprire una base.
I voli di lungo raggio
Sul mercato intercontinentale i soggetti dovranno poi attenuare la riduzione della concorrenza sui voli tra Roma e il Nord America individuando o un rivale sui collegamenti diretti (con Chicago, Washington, San Francisco, Toronto) oppure selezionando per ciascuna tratta due nuovi competitor in grado di offrire connessioni con uno scalo di non più di 2 ore e tempo totale di volo di non oltre 3 ore più lungo del diretto.
L’intesa
L’accordo prevede tre tappe. Nella prima, il colosso europeo dei cieli entrerà in Ita attraverso un aumento di capitale riservato da 325 milioni di euro per il 41% dell’aviolinea italiana. Nel secondo passaggio Lufthansa avrà la possibilità di salire al 90%. Quindi potrà rilevare anche il restante 10% entro il 2033, per un investimento complessivo di 829 milioni di euro.
I prossimi passi
Come anticipato dal Corriere Ita e Lufthansa avranno quattro mesi per dare esecuzione a questi rimedi. Subito dopo ci sarà il closing con l’aumento di capitale, le modifiche statutarie, la nomina di un nuovo cda (3 membri, incluso il presidente, spettano al Mef, 2 a Lufthansa che nominerà il ceo) e il via al piano di rilancio. Che, tra le altre cose, prevede anche l’avvio delle pratiche per il trasloco di Ita da SkyTeam a Star Alliance e la richiesta di ingresso degli italiani nella joint venture transatlantica A++ che Lufthansa ha con United Airlines e Air Canada.
Leonard Berberi, corriere.it